Ma come, una nutrizionista che nomina (e mangia) il fritto? Calma✋🏻.
Premetto che, regola generale, niente si esclude a prescindere in un’alimentazione varia ed equilibrata. Detto ciò, sì la frittura non è certo il metodo di cottura da prediligere, soprattutto se si mira ad un dimagrimento, ma di tanto in tanto (un paio di volte al mese massimo!) una eccezione ce la si può concedere purché sia fatta coi dovuti modi.
REGOLE PER UN “BUON” FRITTO:
✅utilizzare una padella o tegame a bordo alto in acciaio o ghisa che permettono un riscaldamento più graduale dell’olio
✅scegliere l’olio da frittura più adatto: di oliva, di arachidi o di girasole altoleico; no all’olio extravergine d’oliva perché è meno resistente al calore
✅mantenere una temperatura dell’olio compresa tra i 160-180 gradi (può essere utile un termometro da cucina🌡): oltre si supera il punto di fumo dell’olio determinando la produzione di sostanze tossiche e fumo
NB: se si forma del fumo grigiastro BUTTARE VIA TUTTO!
✅immergere l’alimento nell’olio: se si utilizza troppo poco olio si rischia di non cuocere l’alimento in modo uniforme e di bruciarlo
✅non aggiungere nè sale nè spezie prima o durante la frittura: il sale richiama acqua all’esterno dell’alimento rallentando la formazione della crosticina, inoltre sale e spezie accelerano la formazione di sostanze tossiche
✅scolare e asciugare i fritti su della carta assorbente in modo da rimuovere l’eccesso di olio.
Ricordate, un buon fritto non dovrebbe risultare unto ma piuttosto asciutto!
In foto: bellissimi fiori di zucca prima e buonissimi fiori di zucca fritti dopo 💛.
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